La legge regionale lombarda del 26 novembre 2019, n. 18, recante “Misure di semplificazione e incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) e ad altre leggi regionali”, si è inserita – implementando e sviluppando in maniera puntuale e dettagliata previsioni ad hoc – in quella tendenza affermatasi negli ultimi anni, tesa alla riduzione del consumo di suolo ed al perseguimento di uno sviluppo sostenibile, che ha caratterizzato l’evoluzione normativa regionale già con la L.R. n. 4/2012 – la quale ha dettato norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione incentivata delle aree urbane, anche al fine di contenere il consumo di suolo e di energia da fonti fossili, in attuazione dell’articolo 5 del D.L. 70/2011 (cd. Decreto Sviluppo) – nonché con l’approvazione della L.R. n. 31/2014 (Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e la riqualificazione del suolo degradato).
Rispetto a tale ultima fonte normativa, grazie all’introduzione della L.R. n. 18/2019, si è assistito, in primo luogo, allo sviluppo dei concetti di rigenerazione urbana e territoriale, che sono stati maggiormente esplicitati, spostando, alla luce dei molteplici incentivi previsti, l’attenzione degli operatori verso il recupero del patrimonio edilizio esistente rispetto allo sviluppo di soluzioni costruttive su suolo inedificato.
Nel nuovo contesto normativo regionale, come risultante dall’approvazione della L.R. n. 18/2019, oltre agli Ambiti di Rigenerazione Urbana sono state dunque introdotte due importanti disposizioni volte a fornire una puntuale regolamentazione, tanto in termini procedurali quanto con riguardo a specifici incentivi, relativamente ad interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, ovvero gli articoli 40-bis (rubricato “Disposizioni relative al patrimonio edilizio dismesso con criticità”) e 40-ter (rubricato “Recupero degli edifici rurali dismessi o abbandonati”), i quali prevedono premialità e semplificazioni procedurali atte ad intervenire in modo puntuale e rapido sugli immobili rispondenti ai requisiti indicati nelle disposizioni medesime.