Cons. Stato n. 2275 del 12 aprile 2011

Promissario acquirente – Titolo abilitativo edilizio

La figura del promissario acquirente di terreni interessati da una richiesta di concessione edilizia non implica l’esistenza di una posizione di interesse legittimo utile a rendere ammissibile l’impugnazione di un provvedimento di diniego della concessione stessa; invece, può radicare comunque una posizione dipendente da quella del ricorrente principale, “ad adiuvandum” del quale può dunque essere legittimamente dispiegato intervento in giudizio, se ed in quanto non miri ad eludere i termini di impugnazione da parte di chi risulti titolare di una posizione tutelabile con una propria autonoma impugnativa (Consiglio Stato sez. IV, 30 giugno 2005 n. 3594).

La giurisprudenza ha sostenuto che anche il promissario acquirente può avanzare domanda volta all’adozione di uno strumento urbanistico convenzionato, sempre che abbia l’effettiva disponibilità del bene, a nulla rilevando che detta disponibilità possa essere acquisita, nella sua pienezza, solo dopo la stipula del rogito notarile di trasferimento della proprietà, dovendo il concetto di disponibilità essere inteso nel senso della sussistenza di requisiti oggettivi tali da far ritenere che il trasferimento di proprietà sia destinato a verificarsi con sufficienti margini di certezza (così, per esempio, Consiglio Stato sez. V, 24 agosto 2007, n. 4485).

Tale disponibilità giuridica e materiale nella specie non sussiste, né è stata mai dedotta.

Anche in relazione alla possibilità di richiedere titoli abilitativi, si sostiene che legittimato a richiedere la concessione edilizia è o il titolare del diritto reale di proprietà sul fondo o chi, pur essendo titolare di altro diritto, reale o di obbligazione, abbia, per effetto di questo, obbligo o facoltà di eseguire i lavori per cui chiede la concessione.

Tale legittimazione, invece, non compete a colui il quale, in base ad un contratto preliminare, abbia avuto la promessa di futura vendita del terreno sul quale dovrebbe sorgere la costruzione (nel senso che la voltura della concessione edilizia non può essere chiesta dal promissario acquirente cfr. Cass. 10 ottobre 1997 n. 9850).

Nel vigore dell’art. 4, l. 28 gennaio 1977 n. 10 (sostanzialmente corrispondente all’art. 11, t.u. 6 giugno 2001 n. 380), la concessione edilizia, potendo essere rilasciata “al proprietario dell’area o a chi abbia titolo per richiederla”, poteva essere chiesta anche dal promissario acquirente dell’immobile, purché avesse a ciò consentito il proprietario (Consiglio Stato, sez. V, 24 agosto 2007, n. 4485).